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      .. Dirò che sono uscito nel dopopranzo, che era insieme colla contessina Clara e che poi mi son perduto a correre dietro le farfalle e non ho piú potuto raggiungerla. Allora chi ne sa me ne darà notizia ed io tornerò dietro le scuderie a zufolare, e l'ortolano mi allungherà una tavola sulla quale ripasserò il fossato come lo avrò passato nell'uscire.
      - A meraviglia: tu sei un paladino! - rispose il fattore.
      - Di che cosa si tratta? - mi domandò Martino che si sgomentiva di tutti quei discorsi che mi vedeva fare, senza poterne capire gran che.
      - Vado fuori in cerca della Contessina che non è ancora rientrata - io gli risposi con tutto il fiato dei polmoni.
      - Sí, sí, fai benissimo - soggiunse il vecchio - ma abbi gran prudenza.
      - Per non comprometter noi - continuò la Contessa.
      - Peraltro andrà bene che tu stia un poco origliando i discorsi degli scherani che sono all'osteria per conoscere le loro intenzioni - aggiunse il Conte. - Cosí potremo regolarci per le pratiche ulteriori.
      - Sí, sí! e torna presto, piccino! - riprese la Contessa accarezzandomi quella zazzera disgraziata cui tante volte era toccata una sorte ben diversa. - Va', guarda, osserva, e riportaci tutto fedelmente! Il Signore ti ha fatto cosí furbo e risoluto per nostro maggior bene!... Va' pure, e che il Signore ti benedica, e ricordati che noi stiamo qui ad attenderti col cuore sospeso!
      - Tornerò appena abbia odorato qualche cosa - risposi io con piglio autorevole, ché già fin d'allora mi sentivo uomo in quell'accolta di conigli.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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