- Mi amerai sempre? - le domandò egli dopo alcuni passi silenziosi.
- Sempre! - rispose ella. La cetra d'un angelo non moverà mai un concento piú soave di questa parola pronunciata da quelle labbra. L'amore ha il genio di Paganini; egli infonde nell'armonia le virtù dello spirito.
- E quando la tua famiglia ti profferirà uno sposo? - soggiunse con voce dolorosa e stridente Lucilio.
- Uno sposo!? - sclamò la giovinetta chinando il mento sul petto.
- Sí; - riprese il giovane - vorranno sacrificarti all'ambizione, vorranno comandarti in nome della religione un amore che la religione ti proibirà in nome della natura!
- Oh io non veggo che voi! - rispose Clara quasi parlando con se stessa.
- Giuralo per quanto hai di piú sacro! giuralo pel tuo Dio e per la vita di tua nonna! - soggiunse Lucilio.
- Sí, lo giuro! - disse tranquillamente la Clara. Giurar quello che si sentiva costretta a fare da una forza irresistibile le parve cosa molto semplice e naturale. Allora si cominciavano a vedere fra il chiaroscuro della sera le prime case di Fratta: e Lucilio lasciò la mano della fanciulla per camminarle rispettosamente a fianco. Ma la catena era gittata; le loro due anime erano avvinte per sempre. La pertinacia e la freddezza da un lato, dall'altro la mansuetudine e la pietà s'erano confuse in un incendio d'amore. La volontà di Lucilio e l'abnegazione di Clara corrispondevano insieme, come quegli astri gemelli che s'avvicendano eternamente l'uno intorno all'altro negli spazi del cielo.
Due uomini armati s'offersero loro incontro prima di entrar nel villaggio.
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