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      ... Sono castighi della Provvidenza, sono cose spiacevoli ma che bisogna sopportarle come ogni altro male, per la maggior gloria di Dio!... Anche a me, vedete, anche a me sanguina il cuore di vedere queste mariuolerie!... Ma mi confido al Signore, ne piango dinanzi a lui, mi consolo con lui. Se egli vorrà, spero che non siano nulla piú che ragazzate; ma bisogna meritarselo colla pazienza il bene che egli vorrà concederci!... Unitevi con me, figliuoli miei! Piangiamo e soffriamo insieme, ché ne avremo anche insieme la ricompensa in un mondo migliore di questo.
      E i dabbenuomini piangevano con quella perla d'uomo, e soffrivano con lui; egli era l'angelo custode delle loro famiglie, il salvatore delle loro anime. Guai se egli non ci fosse stato! Chi sa quanti scandali, quanti processi avrebbero turbato il paese. Fors'anche si sarebbe sparso del sangue, perché proprio lo sdegno toccava l'ultimo segno. Ma il buon padre li consolava, li calmava, e tornavano agnellini a lasciarsi pelare e, peggio, con rassegnazione. Egli poi, dopo averli ridotti a dovere, pigliava a quattr'occhi il giovine scapestrato e gli impartiva una gran satolla di ottimi consigli. - No, non era quello il modo di guadagnarsi l'affetto della gente, e di serbare il decoro e le dovizie della casa! Anche fra i suoi vecchi ce n'erano stati di giovani, di peccatori; ma almeno si comportavano con prudenza, non menavano in pompa le loro colpe, non si esponevano stoltamente all'ira degli altri, evitavano il cattivo esempio, e non aizzavano il prossimo a quel peccataccio turco e scomunicato che è la vendetta!


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Provvidenza Dio