Ella volle versar fuori tutta la sovrabbondanza del suo fiele, prima di badare ai consigli del cognato. Indi, acchetata su questo argomento, tornò a rampognare la Clara; e essendo tornati pei fatti loro i curiosi della cucina, anche il papà e lo zio si misero intorno alla giovinetta tormentandola malamente. Ella sopportava tutto non con quella fredda rassegnazione che move il dispetto, ma col vero dolore di chi vorrebbe e non può accontentare altri di quanto gli viene chiesto. Un tal martirio durò per lei molti giorni; e la Contessa se l'era legata al dito che l'avrebbe sposato il Venchieredo, o sarebbe cacciata in un convento senza misericordia. Già si cominciava a mormorare di Lucilio piú forte che mai; e il giovine doveva serbarsi piú prudente che per lo addietro nelle sue visite. Ma sparsasi intorno la notizia dell'ostinato rifiuto della Clara ad imparentarsi col Venchieredo, furono anche parecchi che ne accagionarono un segreto amore da lei concepito pel Partistagno. Fra questi primo era il Partistagno stesso, che, avuta contezza della cosa, capitò al castello piú sorridente e pettoruto del solito; egli guardava dall'alto in basso tutta la famiglia, e nelle tenere occhiate che teneva in serbo per la Clara, non si avrebbe potuto definire se l'amore soverchiasse la compassione, o viceversa. Il fatto sta che alla Contessa balenò quell'ipotesi nel cervello; e poiché non si degnava di sospettare intorno a Lucilio, essa gli parve abbastanza fondata. Ma quel benedetto Partistagno non si decideva mai a far un passo innanzi.
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