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      Aveva ammaliato la Pisana; non voleva perdere la sua conquista. Infelice in questo che ai temperamenti come il suo s'avvicendano sempre facili e venturose le occasioni di piacere e di godere, ma si offrono pericolose e fatali quelle di amare. Ogni opera ha i suoi mezzi: l'amore vuol esser conquistato coll'amore; il luccichio della gloria e il barbaglio dello spirito devono tenersi paghi alla galanteria.
      Il padre Pendola adocchiava Giulio Del Ponte e la Pisana; poi sogguardava me; due occhi come i suoi non si movevano per nulla, ed ogni volta che li incontrava io sentiva fin nel fondo dell'anima la fredda strisciata dei loro sguardi. Gli altri commensali non badavano a nulla; cianciavano fra loro, bevevano alla salute della nobildonna, ridevano fragorosamente delle cavatine improvvisate da Giulio e soprattutto mangiavano. Ma quando si levarono le mense e la compagnia stava per scendere in giardino a prendere il caffè sulla terrazza, il padre Pendola mi prese amorevolmente pel braccio invitandomi a rimanere. La pietà che si dipingeva sul suo volto mi sgomentò un poco; ma mi diede anche della sua indole miglior idea che forse non avessi avuto infin allora. Cosa volete? la calamita da una parte attira, dall'altra respinge il ferro e non si sa il perché. Anche fra uomo ed uomo si osservano le bizzarrie della calamita. Rimasi per curiosità, per ossequio, un po' anche perché i miei occhi avevano bisogno di non vedere.
      - Carlino - mi disse il padre girando con me su e giù per la sala mentre i servi finivano di sparecchiare - voi siete in procinto di tornare a Padova.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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