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      Voi siete di un'indole aperta e generosa e dovete propendere alla buona causa. Colla religione l'idealità, la fede nella giustizia immortale e nel trionfo della virtù, la vita razionale insomma e la vittoria dello spirito; colla miscredenza il materialismo, lo scetticismo epicureo, la negazione della coscienza, l'anarchia delle passioni, la vita bestiale in tutte le sue vili conseguenze. Scegliete, Carlino! scegliete!
      - Oh! sono cristiano! - sclamai io con tutto l'ardore dell'anima. - Io credo nel bene e voglio ch'esso trionfi.
      - Non basta volerlo - soggiunse il padre con una sua vocina melanconica. - Il bene bisogna cercarlo, bisogna farlo perché esso trionfi davvero. Perciò bisogna darsi corpo ed anima a chi suda, lavora, combatte per ciò; bisogna adoperare le arti stesse de' nemici a loro danno; bisogna raccogliere intorno al cuore tutta la costanza di cui siamo capaci, armar la mano di forza, il senno di prudenza e non aver paura di nulla e durar sempre vigili all'ugual posto; e cacciati tornare, e disprezzati soffrire, dissimulare per rivincer poi; piegarsi sí anche, se occorre, ma per risorgere; venire a patti, ma per temporeggiare. Insomma bisogna credere nell'eternità dello spirito per sacrificare questa vita terrena e momentanea alla immortabilità futura e migliore.
      - Sí, padre. Quest'orizzonte che mi si dischiude agli occhi è tanto vasto che non ho piú l'audacia di piangere le mie piccole sciagure. Allargherò i miei sguardi in esso e scompariranno le minuzie che mi danno inciampo.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Carlino