Egli il Vescovo s'appigliò al piú coraggioso; si fece strada con dolce violenza fra i renitenti, e seguito da chi approvava si presentò sul poggiuolo. Il suo volto calmo e sereno, la dignità di cui era vestito, la santità che traluceva da tutto il suo aspetto commosse la folla, e mutò quasi in vergogna i suoi sentimenti di odio e di sfrenatezza. Quando fu sedato il tumulto promosso dalla sua presenza, egli volse al basso uno sguardo tranquillo ma severo, poi con voce quasi di paterno rimprovero domandò:
- Figliuoli miei, cosa volete dal padre vostro spirituale?
Un silenzio, come quello che aveva accolto le parole del canonico, seguí a una tale dimanda: ma il pentimento soverchiava lo stupore, e già qualcheduno piegava le ginocchia, altri levavano le braccia in segno di preghiera, quando una voce unanime scoppiò da mille bocche che parvero una sola.
- La benedizione, la benedizione!...
Tutti s'inginocchiarono, io chinai il capo sulla criniera arruffata del mio ronzino, e la benedizione domandata scese sopra di noi. Allora, prima anche che il Vescovo potesse soggiungere, come voleva, qualche parola di pace, la folla dié volta urlando che si doveva andare dal Vice-capitano, e colla folla io e il mio cavallo fummo trascinati dinanzi alla Podesteria. Quattro Schiavoni che sedevano alla porta si precipitarono nell'atrio chiudendo e sbarrando le imposte; indi, dopo molte chiamate e molte consultazioni, il signor Vice-capitano si decise a presentarsi sulla loggia. La turba non aveva né schioppi né pistole, e il degno magistrato ebbe cuore di fidarsi:
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Vescovo Vescovo Vice-capitano Podesteria Schiavoni Vice-capitano
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