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      .. Ed ora ho cent'anni; cent'anni, Carlino! cosa mi serve aver vissuto un secolo?... Ora ho cent'anni, Carlino, e muoio nella solitudine, nel dolore, nella disperazione!...
      Io tremai tutto da capo a fondo; e sviscerando coll'occhio della pietà tutti i misteri di quell'anima ravvivata soltanto per sentire il terror della morte:
      - Signora - gridai - signora, non crede ella in Dio?...
      - Gli ho creduto finora - mi rispose con voce che s'andava spegnendo. E indovinai da quelle parole un sorriso senza speranza. Allora non udendola piú moversi né respirare avanzai fino alla sponda del letto, e toccai rabbrividendo un braccio già aggranchito dalla morte. Fu un momento che mi parve di vederla; mi parve di vederla, benché le tenebre si affoltassero sempre piú in quella stanza funeraria, e sentii le punte avvelenate de' suoi ultimi sguardi figgermisi in cuore senza misericordia, e quasi mi sembrò che l'anima sua abbandonando l'antico compagno mi soffiasse in volto una maledizione. Maledetta questa vita lusinghiera e fugace che ci mena a diporto per golfi ameni e incantevoli e ci avventa poi naufraghi disperati contro uno scoglio!... Maledetta l'aria che ci accarezza giovani adulti e decrepiti per soffocarci moribondi!... Maledetta la famiglia che ci vezzeggia, che ne circonda lieti e felici, e si sparpaglia qua e là e ci abbandona negli istanti supremi e nella solitudine della disperazione! Maledetta la pace che finisce coll'angoscia, la fede che si volge in bestemmia, la carità che raccoglie l'ingratitudine!


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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