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      Il mestiere del doge diventerà tanto piú proficuo, quanto meno seccante e pericoloso. Tu guadagnerai ducati, io li farò fruttare. Dopo sei anni compreremo tutto Torcello, e la famiglia Altoviti diventerà una dinastia.
      - Padre mio, padre mio, cosa dite mai!... - (V'accerto proprio ch'io lo credetti agli ultimi guizzi per diventar matto.)
      - Ma già - egli riprese - e non c'è da stupirsene. Coi nuovi ordinamenti che ci incastreranno, ognuno che ha meriti dovrebbe soverchiare chi non ne ha. Questo in via di astrazione. Ma nel concreto colle vostre abitudini coi vostri costumi credi tu che il piú ricco ed il piú furbo non abbia ad esser giudicato il piú meritevole?... Ogni tempo ha i suoi fortunati, figliuolo mio; e saremmo corbelli a non farcene il nostro pro'!...
      - Per carità, come vedete tutto brutto e corrotto! Qual trista parte mi date a sostenere a me che m'accingeva a combattere per la libertà e la giustizia!
      - Benone, Carlino! Per accingersi a questo non c'è che la mia strada; perché del resto se rimani al disotto ti sfido io a combattere, sarai schiacciato. Dunque per far trionfare il vero e il buono bisogna farsi posto fra i primi, a gomitate anche, non importa. Ma figurati il gran danno che ne verrebbe se in quei posti ci spuntassero dei tristi e dei fannulloni! Or dunque avanti, figliuol, per far poi ire innanzi gli altri; e l'intenzione scusi la maniera. Non dico che tu voglia farti doge domani o dopo; ma pazienza un pochino, e le nespole matureranno piú presto di quello che si crede!


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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