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      Rassegnamoci e la troveremo lassù!
      - Che dite mai? quali parole pronunciate ora, che mi straziano il cuore ed escono dalle vostre labbra colla soavità d'una melodia? Clara, per carità tornate in voi!... Pensate a me!... Guardatemi in volto!... Ve lo ripeto con le mani in croce: pensate a me!
      - Oh ci penso! ci penso anche troppo, Lucilio; perché son troppo impigliata nelle cose mondane per sollevarmi pura e semplice a Dio!... Ma che volete, Lucilio che volete da me?... La Repubblica nostra è caduta in balía di uomini stranieri senza religione e senza fede. Non v'è piú bene non v'è piú speranza, altro che nel cielo per le anime timorate di Dio.
      Perché fidarsi, Lucilio, alle lusinghe di quaggiù?... Perché stabilire una famiglia in questa società che non ha piú rispetto a Dio ed alla Chiesa?... Perché?...
      - Basta, basta, Clara!... Non prendetevi scherno del mio dolore, della mia rabbia! Pensate a quello che dite, Clara; pensate che voi dovete render conto dell'anima mia a quel Dio che adorate e che intendete servir meglio consumando un sí atroce delitto. La Repubblica è caduta?... la religione è in pericolo?... Ma che ha a far tutto ciò con le promesse ch'io ebbi da voi?... Clara, pensate che il primo precetto e il piú sublime del Vangelo vi comanda di amare il vostro prossimo. Ora, come prossimo, nulla piú che come prossimo, io vi domando che vi ricordiate dei vostri giuramenti e che non vi facciate un merito presso a Dio di essere spergiura!... Dio abborre e condanna gli spergiuri; Dio rifiuta i sacrifizi offerti a prezzo delle lagrime e del sangue altrui!


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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