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      ... Ma se n'accorgeranno, se n'accorgeranno di questi liberatori! Hanno cancellato il Pax tibi Marce dal libro del Leone per inscrivervi i Diritti dell'uomo. Peggio per noi che l'abbiamo voluto!... Peggio mille volte tanto per quelli che si rassegnano!... Oh la si vuol vedere bella!...
      Fin qui io lasciai correre senza argine quel fiume di eloquenza; ma quando egli si mise a far gazzarra d'una sí triste speranza, e a desiderar quasi da un pubblica e cosí grande sventura la vendetta d'un proprio torto affatto privato, allora mi sentii gonfiar entro un temporale di sdegno e scoppiai in un'apostrofe che lo fece restare come una statua.
      - E tu ti rassegneresti a vederla? - gli dissi io con uno stupore pieno di sprezzo negli occhi. Vi ripeto ch'egli rimase lí a modo d'una statua: salvoché respirava con tanta fatica che almeno le statue questa fatica non l'hanno. Pure un qualche cruccio lo provava anch'io per questo nuovo trascorso della Pisana ch'egli mi raccontava; e nullameno lo giuro che non mi rimase posto nel cuore per un tale rammarico, tanto mi aveva inorridito la cinica scappata di Giulio. Seguitai a rampognarlo a tempestarlo della sua sacrilega speranza; e gli dimostrai che non sono i piú codardi quelli che si rassegnano, appetto di coloro che mettono la loro soddisfazione nella viltà altrui e nella rovina della patria. M'infervorava tanto che rimasimo soli senza che me ne avvedessi: la comitiva avea seguito la Beauharnais nel Tesoro di San Marco, donde si doveva estrarre una magnifica collana di cammei per farlene presente.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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