Ma era ben lontano dal temere una fuga. Ella era paurosa dilicata e piuttosto portata a parlare che a fare. La sua improvvisa partenza mi sorprese e mi accorò non poco; ma io era allora in Persia, non tornai che un mese dopo quando non m'era possibile neppur tentar di raggiungerla. Fitto piucchemai il capo nella mia impresa d'arricchire, tutti i pensieri che me ne stornavano li riguardava come tanti nemici; tu saprai già, oppure ti sarà facile comprendere quello stato dell'animo nostro nel quale si propende a creder vero ed ottimo ciò che piace; e a forza di abitudine lo si crede infatti. Per attutare i rimorsi che mi inquietavano, io mi persuasi che la mia gelosia non era senza un buon motivo, e che io non ci aveva colpa della gravidanza di mia moglie. M'accostumai sí bene a questa commoda opinione che non mi diedi piú pensiero né di essa né di ciò che fosse nato da lei.
Seppi che o bene o male l'era giunta a Venezia; e contento di ciò e d'esser finalmente libero da un legame che mi importunava, mi diedi a tutt'uomo e con maggior pertinacia ai miei negozi. Solo tornando in patria coi sognati milioni già coniati in bei zecchini e in grossi dobloni mediante la mia costanza, io ebbi il tempo di pescare per ozio nelle carte lasciatemi da tua madre. Una navigazione di quarantadue giorni mi diede commodità di meditarvi sopra a lungo. Perciò sbarcato a Venezia ti rividi con discreto piacere: e i sospetti concepiti intorno alla tua nascita s'andavano dileguando. Ma cosa vuoi? ci riesciva a stento.
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