- Laggiù lungo il lago - riprese ella - è un renaio che seguita, mi pare, fino al porto di Bardolino. Messivi i piedi sopra saremo sicuri della strada.
- Il piú bello sarà di metterveli i piedi - soggiunsi io.
- Badate - diss'ella - e seguitemi.
In queste parole abbrancandosi ad un ramo che sporgeva noderoso e flessibile si spenzolò dalla rupe; indi abbandonò il ramo e la vidi scendere strisciando come poco prima avea fatto io. Un minuto dopo ella poggiava le piante sulla sabbia molle e umidetta dove veniva a sussurreggiare morendo l'onda del lago. Potete credere che non volli mostrarmi dammeno d'una donna; arrischiai anch'io il gran salto, e con un secondo screzio di botte e di scorticature la raggiunsi che non mi parve vero di averla pagata cara. Allora volsi al cielo un sospiro cosí pieno di ringraziamenti che l'aria dovette accorgersene al peso; la mia compagna invece camminava lesta e saltellante come uscisse dal ballo o dal teatro. E dire che un quarto d'ora prima s'era precipitata volontariamente da un'altezza di due campanili! Donne, donne, donne!... quali sono i nomi dei centomila elementi, sempre nuovi, sempre varii, sempre discordi che vi compongono? - Io non aveva mai veduta l'Aglaura cosí lieta, cosí briosa come allora dopo avermi giuocato quel mal tiro da disperata. Soltanto quand'io voleva ridurla a darmene ragione ella stornava il discorso con un poco di broncio; ma lo ravvivava indi a un istante con maggior brio e con doppia petulanza.
- Volete proprio saperlo?... Son pazza, e finiamola!
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Bardolino Aglaura
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