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      Ingannava intanto Berthier trafugando a proprio utile gran parte dello spoglio di Roma. Il popolo sdegnato lo arrestò mentre comandava il saccheggio d'una chiesa: Francesi e Romani ne godettero. Fu solennemente impiccato in Campidoglio!... La sua ganza avea fatto vela il giorno prima per Ancona col suo amicissimo Ascanio Minato!...
      L'Aglaura diventava di tutti i colori durante questa furibonda invettiva di Spiro. Quand'egli tacque, s'era già ricomposta alla solita gravità.
      - Or bene - diss'ella guardando nel volto Spiro con occhio sicuro - or bene, la giustizia ha avuto effetto. Dio la serbò per sé, e non ha voluto ch'io me ne macchiassi le mani. Benedetta la clemenza di Dio!...
      - Ah è proprio vero? - soggiunse Spiro amaramente, saettandomi delle sue occhiate sempre piú truci e sinistre. - E avete anche la sfrontatezza di confessarmelo?... Non lo amavate piú?... Temetemi, o Aglaura! Perché una mia sola parola può vendicarmi della vostra impudenza!...
      - Temervi? - riprese sempre con calma l'Aglaura - due cose sole io temo, la mia coscienza e Dio!... Fra poco non temerò piú nessuno.
      - Che pensereste di fare? - le domandò Spiro quasi minacciosamente.
      - Uccidermi - rispose fredda e sdegnosa l'Aglaura.
      - No, per tutti i santi! - le dissi io allora interponendomi. - Io ebbi un vostro giuramento; lo manterrete.
      - Avete ragione, Carlino - rispose ella - non mi ucciderò!... Ma infelice voi, infelice io: faremo causa comune. Ci sposeremo, e pensi Dio al resto.
      Credetti che mi crollasse il soffitto sul capo, di tal forza fu l'urlo che scoppiò allora dalle viscere di Spiro.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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