- Non l'ho fatto... non l'ho fatto, perché ti amo! - le risposi colla fronte china come chi confessasse una propria vergogna.
Ella non fu per nulla umiliata da quel mio cipiglio; anzi levando fieramente le ciglia, come una vergine offesa:
- Ah mi ami, mi ami? - esclamò. - Empio, traditore, spergiuro! Che il cielo ascolti le tue menzogne e te le faccia colare in gola mutate in piombo rovente!... Tu mi hai calpestato come una schiava, mi hai ingannato come una scimunita; e al mio fianco, fra le mie braccia stesse, meditavi il tradimento che hai consumato!... Oh felice te! Felice, che un uomo s'interpose fra te e me!... Ch'egli tolse di mano a me la vendetta, e me ne porse un'altra che forma la mia vergogna, il mio tormento di ogni giorno, d'ogni minuto! Altrimenti sul seno stesso della tua druda t'avrei piantato un pugnale nel cuore; e aveva tanta forza in questo mio braccio che d'un colpo solo v'avrei annientati ambidue!... Va', ora va'!... Godi della mia umiliazione, e del tuo trionfo!... Mi hai salvata la vita!... Il generoso sei tu!... Alla prossima decade avrai una corona civica intorno alle tempia; ma io sarò tanto imperterrita da rifiutare la feccia di quel calice disonorevole che mi si vuol imporre! Avrò il coraggio di sfidare quell'amor furibondo cui mi sono rabbiosamente venduta!... Sono sei mesi ch'io lo schernisco, ora lo sbeffeggerò!... Vendetta per vendetta!... Una pugnalata di sua mano recherà a me la morte, ed al tuo cuore pusillanime un rimorso senza fine!...
Udirmi maledire in tal modo da colei che m'aveva tradito cosí orrendamente, alla quale io avea serbato una fede candida un amore costante, e pur allora lo aveva provato coll'esporre la mia vita nel salvare la sua, per quanto il modo ed il luogo dove la trovava dovessero inviperire la mia rabbia, e convertir l'affetto in furore, vederla furibonda e sdegnosa contro di me, mentre l'aspettava umile e tremante, fu un cotal colpo che mi lacerò le viscere.
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