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      Il mio quartier generale sarà domani sera a Frascati, perché il general in capo Championnet ha ordinato una ritirata completa sopra tutta la linea. Consultatevi colla Pisana. La mia casa le sarà sempre aperta, perché io non dimentico mai né i favori altrui, né le mie proprie promesse.
      Ciò dicendo il Carafa mi strinse la mano senza molta effusione e si ritirò ripigliando il suo fiero cipiglio guerresco; mi parve che nel rilevare il petto e nello scuotere leggermente i capelli, egli gettasse le spoglie del gineceo per rivestire la pelle leonina d'Alcide.
      Io rientrai dalla Pisana senza far parola, e aspettava ch'ella m'interrogasse.
      - Dov'è andato il signor Carafa? - chies'ella infatti con molta premura.
      - Ad ordinare la ritirata sopra Frascati - risposi.
      - E pianta qua me?... E non mi dice nemmeno dove va?
      - Egli ha detto a me che lo significassi a voi. Vedete ch'egli non manca ad alcuno de' suoi doveri di cavalleria, e che non si rifiuta dall'osservare gli obblighi contratti con voi!
      - Obblighi con me?... lui?... Me ne meraviglio!... Egli non avrebbe altr'obbligo che di rendermi quello che m'ha rubato; ma son cose che non si restituiscono. Infine poi non sarò la prima donna che si sia fatta rispettare senza avere al fianco la spada ignuda d'un paladino!... Favorite chiamare la mia cameriera!
      - Vi dimenticate dove l'abbiamo lasciata?... Ella restò vittima dell'incendio!
      - Chi?... La Rosa?... La Rosa è morta?... Oh poveretta me, oh disgraziata me! Son io, son io che l'ho lasciata perire a quel modo!


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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