Pagina (898/1253)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      .. ma adesso che ci penso, cosa dirà la cameriera?
      - Che c'entra in tuttociò la cameriera?
      - C'entra, c'entra... oh bella! c'entra perché ci entro io.
      - È giovine e bella la cameriera?
      - Fresca, perdio, e salda come un pomino non ben maturo: con certe imbottiture intorno che ricordano le nostre paesane, e una bocchina che a Genova non se ne vedono di compagne.
      - Allora capisco perché c'entri tu, e perché c'entra lei. Son tutte conseguenze di conseguenze!... La cameriera potresti mandarla fuori a comperarti, che so io, della polvere di Tripoli per gli speroni.
      - No, no, amico, mi tirerei addosso le gelosie della figliuola della portinaia!
      - Ma caro il mio Alessandro, tu sei il cucco delle donne...? Bisogna proprio dire che pel sesso debole certi stimoli siano piú urgenti di quelli della fame!
      - Sarà un accidente, Carlo!... Ma del resto fra queste cere da assedio il mio colorito la mia corporatura devono far colpo per forza!... E poi tra Genovesi e Friulani per forza bisogna intendersi a motti; abbiamo due dialetti cosí incomprensibili che a dimandar pane si piglierebbero sassate.
      - Buona la ragione! ma guai se non avessi il tuo cavallo salato! Peraltro alla cameriera potresti consegnare qualche cosa da stirare!...
      - Sí, sí, vedo io, capisco io, lascia fare a me!... Domani avrai il tuo gatto, da far il brodo per quindici giorni.
      - Ti raccomando, sai! Perché oggi ho potuto trovare un mezzo piccione e l'ho pagato un occhio della testa, ma domani siamo proprio sprovvisti affatto.
      Il valoroso colonnello mi lasciò con un gesto di promessa immanchevole; e pensò forse lungo la strada al modo di non esporsi troppo coi vezzi che avrebbe dovuto fare alla padrona di casa per isnidarle il gatto dal seno.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Genova Tripoli Alessandro Carlo Genovesi Friulani