Credo che se potesse accasare decentemente l'Aquilina non sarebbe uomo piú beato di lui.
- Vedi come siamo noi soldati?... Restiamo felici anche senza gambe!
- Bravo, Alessandro: ma io non voglio perder le gambe per nulla. Son capitali che bisogna investirli bene o tenerseli.
- E dici nulla tu, in otto anni al piú diventar generale! Non è un bell'interesse?
- Sí a me garba meglio restar con questo vestito e colla mia miseria.
- Dunque non posso aiutarti in nulla? To' che potrei servirti d'una trentina di scudi; non piú, vedi, perché non sono il soldato piú sparagnino, e tra il giuoco, le donne e che so io, la paga se ne va... Ma ora che ci penso; t'adatteresti anche a pigliar servizio nel civile?
Il buon colonnello non vedeva nulla fuori dell'armata: egli avea già dimenticato che un quarto d'ora prima gli avea raccontato tutta la mia carriera nelle Finanze, e la mia dimissione volontaria dal posto d'intendente. Fors'anco supponeva che le Finanze non fossero altro che uffici supplettori all'esercito per provvederlo di vitto di vestito e del convenevole peculio per sostenere gli assalti del faraone e della bassetta. Alla mia risposta che mi sarei contentato d'ogni impiego che non fosse pubblico, egli fece col viso un certo atto come di chi è costretto a togliere ad alcuno buona parte della sua stima: tuttavia non ne rimase affievolita per nulla la sua insigne bontà.
- A Milano ho una padrona di casa - egli soggiunse.
- Sí, come l'avevi a Genova.
- Eh! Tutt'altro! Quella era spilorcia come uno speziale, questa invece splendida piú d'un ministro.
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