...
- E pertanto... - volli dir io.
- E pertanto volevate dire che, essendo voi maggiordomo in casa sua... non so se mi spiego... ma non trovaste poi la pecorella cosí fida all'ovile da non perdersi anche talvolta in qualche pascolo romito, in qualche trastullo lascivetto e...
- Signore, nessuno vi dà il diritto né di straziare l'onor d'una dama, né...
- Signore, nessuno vi dà il diritto d'impedire che io parli quando parlano tutti.
- Voi venite da Milano; ma qui a Venezia...
- Qui a Venezia, signore, se ne parla forse piú che a Milano!...
- Come?... Spero che sarà una vostra fantasia!
- La notizia è venuta a quanto si dice nel taccuino del consiglier Ormenta, il quale vi fece merito dei vostri amori come d'un'opportuna conversione alla causa della Santa Fede.
- Il consiglier Ormenta, voi dite?
- Sí, sí, il consiglier Ormenta! Non lo conoscete?
- Pur troppo lo conosco! - E mi diedi a pensare perché, dopo avermi tanto dimenticato da non ravvisarmi piú, si fosse poi dato attorno per seminare cotali spiacevoli ciarle. E non mi venne in capo che egli a sua volta si potesse credere non conosciuto da me, e che il mio nome caduto qualche volta di bocca alla Contessa lo avesse aiutato a mutare in certezza il sospetto della somiglianza. La gente del suo fare non altro cerca di meglio che spargere la diffidenza e la discordia; ecco chiarissime le cagioni del suo malizioso sparlare. E quanto al resto non m'importava un fico di saperne di meglio; tuttavia, persuasissimo che il Minato m'avesse reso un vero servigio coll'aprirmi gli occhi su quella mariuoleria, mi separai da lui con minor piacere del solito e tornai presso la Pisana per masticare meno amaramente la mia rabbia.
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