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      Solamente talvolta nello sgridarmi di quella mia prostrazione d'animo ella punzecchiava alquanto col suo umorismo bizzarro e maligno di altri tempi. Ma non passava un minuto che si rifaceva buona e paziente, quasiché o il suo temperamento si fosse cambiato del tutto o avesse preso a dipendere dalla volontà e dalla ragione. Insomma vi saranno figli che costano molto alle madri, e amanti che deggiono assai alle amanti, e mariti che ebbero dalle spose le piú grandi prove d'affetto, ma un uomo che riconosca da una donna maggiori beneficii che io dalla Pisana non è, credo, sí facile trovarlo. Né madre né amante né sposa potea fare di piú per l'oggetto dell'amor suo. Se poi la sua condotta fosse giudicata anche a mio riguardo molto balzana e irregolata, e le fosse data taccia di pazza, come da taluno de' suoi conoscenti di Venezia, appunto per la magnanima spensieratezza di tanti sacrifizi, io benedirei allora la pazzia e vorrei abbattere l'altare della sapienza per innalzarne un altro ad essa mille volte piú santo e meritato.
      Ma pur troppo, essendo stabilito che i pochi debbano esser pazzi, e i savi i piú, al tempo che corre vanno rinchiusi all'ospedale coloro che pensano prima alla generosità indi alla regolarità e all'interesse delle loro azioni. Se il cervello rispondesse meglio ai palpiti del cuore, e le braccia rispondessero ubbidienti piú a questo che a quello, credete voi che tutto si avrebbe a rifare?... Oh no, la nostra storia si sarebbe chiusa con un magnifico "Fine"; e saremmo ora occupati, tutt'al piú, in qualche gloriosa appendice.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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