Allora m'incapava di volerla spuntare; ella imbizzarriva dal suo lato e non sempre questi diverbi finivano all'amichevole. Soventi ella partiva dalla camera pestando i piedi e brontolando della mia diffidenza: mai una volta ch'ella mi tacciasse perciò di cattiveria o d'ingratitudine. E sí che le ne diedi sovente l'occasione. Intanto io aveva campo di fare l'esame di coscienza di ravvedermi e di prepararmi calmo e pentito per quando la sarebbe tornata.
- Carlo - mi diceva ella - ti sei rifatto buono?... Allora rimango: se no esco ancora, e tornerò piú tardi. Non posso soffrire che tu dubiti di me: e credi che quello che non ti dico gli è proprio che non debbo dirtelo, perché non è vero.
Io fingeva di crederle e di non annettere piú importanza a quella parte della sua vita che mi celava con tanto mistero; ma l'immaginazione lavorava e soventi anche non andai lontano dalla verità. Giustizia di Dio! Come raccapricciai solamente al pensarlo!... Ma in certe idee non mi fermava perché non ne aveva alcun diritto; e faceva anzi il possibile di persuadermi che nulla essa mi nascondesse e che le lezioni le rubassero tutto quel tempo che rimaneva fuori di casa. Tuttavia a poco a poco ella non ebbe piú il coraggio di dirmi che la stava benissimo e che non invidiava gli anni piú floridi di sua gioventù; io la sentiva ansare faticosamente dopo aver fatto le scale, tossire sovente, e qualche volta anche sospirava a sua insaputa con tanta forza che la compassione mi squarciava le viscere.
Principiando il secondo anno del nostro esiglio, ammalò gravemente; quali fossero allora i tormenti la disperazione del povero cieco, non potrei certo descriverli, poiché ancora mi meraviglio di esserne uscito vivo.
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Dio
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