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      Quando mi disse: - È finito! - avevano già intercetto la luce delle porte e delle finestre perché l'improvvisa sensazione non mi offendesse. Tuttavia mi parve travedere e travidi infatti un incerto barlume, e misi uno strido tale che Bruto e l'Aquilina che mi sostenevano diedero un guizzo. Rispose un fievole grido della Pisana che credette forse a qualche disgrazia, ma la rassicurò Lucilio soggiungendo scherzosamente:
      - Scommetto io che il briccone ha già veduto qualche cosa! ma mi raccomando che non ispostiate questa visiera che gli accomodo ora; e sopratutto che le imposte restino chiuse come sono, ermeticamente. L'operazione è riuscita cosí appunto che presagisco fin d'ora che le sei settimane di convalescenza potranno ridursi a quattro.
      - Oh grazie grazie grazie, amico! Sollecitate piucché potete! - io sclamai coprendogli le mani di baci. Piú che di avermi reso la vista lo ringraziava di quella speranza datami di poter tentare qualche cosa a vantaggio della Pisana prima che non avrei creduto.
      Quando tutti furono usciti dalla stanza in coda al dottore per ringraziarlo d'un tanto benefizio o fors'anco per informarsi di quanto dovevano credere alle parole dette in mia presenza, la Pisana mi si accostò pianamente, e sentii il suo tiepido alito che m'accarezzava le guance.
      - Pisana - mormorai - quanto fosti ammirabile d'amore e di pietà!!...
      Ella fuggí via inciampando nei mobili della stanza, e due singhiozzi le sollevarono il petto ansiosamente.
      Mia moglie che rientrava la incontrò sulla porta.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





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