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      ... Carlo, guardami in volto!... Vedi tu questo sorriso di beatitudine, queste lagrime di gioia che m'inondano gli occhi? Or bene, credi tu che io povera donna pazza briaca d'amore, mi rassegnerei a lasciarti ad abbandonarti per sempre a non vederti mai piú né in terra né in cielo, se una speranza certa, profonda, invincibile non mi affidasse che ci rivedremo che saremo uniti e contenti a mille tanti che nol fummo mai, per tutta la eternità?...
      - Pisana, oh sí, ti credo! Veggo l'anima tua che risplende da quegli occhi divini!... Rimani, rimani con noi; per carità rimani!...
      - E credi che se dovessi rimanere avrei goduto i piaceri puri ineffabili di quest'ultima ora?... Oh no, Carlo; ogni altra gioia sarebbe per me omai troppo ignobile e scolorita. Lascia lascia che me ne vada. Ammira tu pure insieme con me la clemenza di Dio che circonda dei colori piú splendidi il sole che tramonta!... Ringrazialo di farci pregustare in questo mondo le voluttà inesprimibili dell'altro quasi un'arra infallace che le promesse infuseci da lui nel cuore non sono né manchevoli né menzognere!... Addio, Carlo, addio!... Separiamoci ora che le nostre anime sono forti e preparate!... Ci rivedremo ancora forse molte volte, forse una sola!... Ma un'ultima volta ci rivedremo certo per non separarci mai piú. Vado ad aspettarti, ad imparare ad amarti veramente come meriti!... Addio addio!...
      E mi sfuggí d'infra le braccia, e non ebbi la forza di trattenerla; e piansi piansi com'ella veramente fosse morta, come quell'addio fosse stato la sua ultima parola.


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Le confessioni d'un Italiano
di Ippolito Nievo
Einaudi
1964 pagine 1253

   





Carlo Dio Carlo