... Non voglio fare né la tua né l'altrui rovina.
- Ti prometto, papà, che d'ora in poi tutte le mie cure saranno rivolte a moderare la mia indole e ad educare i miei sentimenti. Ma mi prometti almeno che la mamma non saprà nulla?
- Perché vorresti che tua mamma non ne sapesse nulla?
- Perché mi vergognerei troppo di comparirle dinanzi!
- Eh via, che un po' di vergogna non ti starà male: vorrei anzi che la sentissi molto, per cercare di non averla a soffrire altre volte. Intanto ti avverto che non posso lasciar ignorare a tua madre una cosa che le darà la giusta misura della tua santità.
- Oh per carità, padre mio!
- No, non affannarti e non piangere!... Pensa a correggerti, ad esser sincera d'ora in avanti, a non invaghirti di frascherie e a non distribuire il tuo affetto con tanta leggerezza.
- Oh ti giuro, padre mio...
- Non tanti giuramenti; a ora di pranzo ti dirà tua madre quello che avremo disposto a tuo riguardo. Non v'è male che non abbia il suo rimedio: sei giovinetta ancora e spero che tornerai una buona figliuola, capace di fare la felicità nostra, e dell'uomo cui il cielo ti ha destinato, se la sorte vuole che ti accasi. Intanto pensa ai casi tuoi; e medita sulla sconvenienza di quelle azioni che costringono una figliuola ad arrossire dinanzi ai suoi genitori.
Cosí la lasciai; ma era tanto sbalordito che nulla piú. E quelle lusinghe di ravvedimento le avea buttate lí per vezzo; del resto non sapeva da qual banda cominciare per ridurre a donna di garbo una tale fraschetta.
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