ILIADEdi Omero
traduzione di Vincenzo Monti
LIBRO PRIMO
Cantami, o Diva, del Pelìde Achille
l'ira funesta che infiniti addusselutti agli Achei, molte anzi tempo all'Orco
generose travolse alme d'eroi,
e di cani e d'augelli orrido pastolor salme abbandonò (così di Giove
l'alto consiglio s'adempìa), da quandoprimamente disgiunse aspra contesa
il re de' prodi Atride e il divo Achille.
E qual de' numi inimicolli? Il figliodi Latona e di Giove. Irato al Sire
destò quel Dio nel campo un feral morbo,
e la gente perìa: colpa d'Atride
che fece a Crise sacerdote oltraggio.
Degli Achivi era Crise alle velociprore venuto a riscattar la figlia
con molto prezzo. In man le bende avea,
e l'aureo scettro dell'arciero Apollo:
e agli Achei tutti supplicando, e in primaai due supremi condottieri Atridi:
O Atridi, ei disse, o coturnati Achei,
gl'immortali del cielo abitatoriconcedanvi espugnar la Prïameia
cittade, e salvi al patrio suol tornarvi.
Deh mi sciogliete la diletta figlia,
ricevetene il prezzo, e il saettantefiglio di Giove rispettate. - Al prego
tutti acclamâr: doversi il sacerdoteriverire, e accettar le ricche offerte.
Ma la proposta al cor d'Agamennóne
non talentando, in guise aspre il superboaccommiatollo, e minaccioso aggiunse:
Vecchio, non far che presso a queste navined or né poscia più ti colga io mai;
ché forse nulla ti varrà lo scettroné l'infula del Dio. Franca non fia
costei, se lungi dalla patria, in Argo,
nella nostra magion pria non la sfiorivecchiezza, all'opra delle spole intenta,
e a parte assunta del regal mio letto.
| |
Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
|
|
Omero Vincenzo Monti Diva Pelìde Achille Achei Orco Giove Atride Achille Latona Giove Sire Dio Atride Crise Achivi Crise Apollo Achei Atridi Atridi Achei Prïameia Giove Agamennóne Dio Argo
|