Questo fia lo miglior. Ai numi è carochi de' numi al voler piega la fronte.
Disse; e rattenne su l'argenteo pomola poderosa mano, e il grande acciaro
nel fodero respinse, alle paroledocile di Minerva. Ed ella intanto
all'auree sedi dell'Egìoco padresul cielo risalì fra gli altri Eterni.
Achille allora con acerbi dettirinfrescando la lite, assalse Atride:
Ebbro! cane agli sguardi e cervo al core!
Tu non osi giammai nelle battagliedar dentro colla turba; o negli agguati
perigliarti co' primi infra gli Achei,
ché ogni rischio t'è morte. Assai per certomeglio ti torna di ciascun che franco
nella grand'oste achea contro ti dica,
gli avuti doni in securtà rapire.
Ma se questa non fosse, a cui comandi,
spregiata gente e vil, tu non sarestidel popol tuo divorator tiranno,
e l'ultimo de' torti avresti or fatto.
Ma ben t'annunzio, ed altamente il giuroper questo scettro (che diviso un giorno
dal montano suo tronco unqua né ramoné fronda metterà, né mai virgulto
germoglierà, poiché gli tolse il ferrocon la scorza le chiome, ed ora in pugno
sel portano gli Achei che posti sonodel giusto a guardia e delle sante leggi
ricevute dal ciel), per questo io giuro,
e invïolato sacramento il tieni:
stagion verrà che negli Achei si sveglidesiderio d'Achille, e tu salvarli
misero! non potrai, quando la spadadell'omicida Ettòr farà vermigli
di larga strage i campi: e allor di rabbiail cor ti roderai, ché sì villana
al più forte de' Greci onta facesti.
Disse; e gittò lo scettro a terra, adornod'aurei chiovi, e s'assise. Ardea l'Atride
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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