Noi patteggiando un'amistà fedeleIlio securi abiteremo, e in Argo
daran volta gli Achei. Sì disse; e strinseil cor del vecchio la pietà del figlio.
A' suoi sergenti nondimen comandad'aggiogargli i destrieri, e quelli al cenno
pronti obbediro. Montò Priamo, e indietrotratte le briglie, fe' su l'alto cocchio
salirsi al fianco Antènore. Drizzarofuor delle Scee nel campo i corridori.
De' Troi giunti al cospetto e degli Achei
scesero a terra, e fra l'un campo e l'altroprocedean venerandi. Ad incontrarli
tosto rizzossi Agamennón, rizzossil'accorto Ulisse; e i risplendenti araldi
tutto venìan frattanto apparecchiandodell'accordo il bisogno, e nel cratere
mescean le sacre spume. Indi de' regidieder l'acqua alle mani; e Agamennóne
tratto il coltello che alla gran vaginadella spada portar solea sospeso,
de' consecrati agnei recise il ciuffo:
e quinci in giro e quindi distributofu dagli araldi il sacro pelo ai duci,
de' quai nel mezzo Agamennón, levandoe la voce e le man, supplice disse:
Giove, d'Ida signor, massimo padre,
e sovra ogni altro glorioso Iddio,
Sole che tutto vedi e tutto ascolti,
alma Tellure genitrice, e voifiumi, e voi che punite ogni spergiuro
laggiù nel morto regno, inferni Dei,
siate voi testimoni e in un custodidel patto che giuriam. Se a Menelao
darà morte Alessandro, egli in sua possaElena e tutto il suo tesor si tegna;
e noi spedito promettiam ritornosu l'ondivaghe prore al patrio lido.
Ma se avverrà che Menelao di vitaspogli Alessandro, i Teucri allor la donna
ne renderanno e l'aver suo con ella,
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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