Pagina (114/483)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      ch'io mai porti i miei passi. Or nella pugnaevitiamci l'un l'altro. Assai mi resta
      di Teucri e d'alleati, a cui dar morte,
      quanti a' miei teli n'offriranno i numi,
      od il mio pič ne giungerā. Tu puretroverai fra gli Achivi in chi far prova
      di tua prodezza. Di nostr'armi il cambiomostri intanto a costor, che l'uno e l'altro
      siam ospiti paterni. Cosė detto,
      dal cocchio entrambi dismontâr d'un salto,
      strinser le destre, e si dier mutua fede.
      Ma nel cambio dell'armi a Glauco tolseGiove lo senno. Aveale Glauco d'oro,
      Dïomede di bronzo: eran di quellecento tauri il valor, nove di queste.
      Al faggio intanto delle porte Scee
      Ettore giunge. Gli si fanno intornole troiane consorti e le fanciulle
      per saper de' figliuoli e de' maritie de' fratelli e degli amici; ed egli,
      Ite, risponde, a supplicar gli Deiin devota ordinanza, itene tutte,
      ch'oggi a molte sovrasta alta sciagura.
      De' regali palagi indi s'avvėaai portici superbi. Avea cinquanta
      talami la gran reggia edificatil'un presso all'altro, e di polita pietra
      splendidi tutti. Accanto alle consortidormono in questi i Priamėdi. A fronte
      dodici altri ne serra il gran cortileper le regie donzelle, al par de' primi
      di bel marmo lucenti, e posti in fila.
      Di Priamo in questi dormono gl'illustrigeneri al fianco delle caste spose.
      Qui giunto Ettore, ad incontrarlo corsel'inclita madre che a trovar sen gėa
      Laodice, la pių delle sue figlieavvenente e gentil. Chiamollo a nome,
      e strettolo per mano: O figlio, disse,
      perché, lasciato il guerreggiar, qua vieni?
      Ohimč! per certo i detestati Achei


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





Teucri Achivi Glauco Glauco Scee Priamėdi Priamo Ettore Achei