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      proposta aggiunga di cessar la guerra,
      finché il rogo consunte abbia le mortesalme de' nostri, per pugnar di poi
      finché la Parca ne spartisca, e agli uniconceda o agli altri la vittoria intégra.
      Tutti assentiro riverenti al detto:
      indi pel campo procurâr le cenein divisi drappelli. Il dì novello
      alle navi s'avvìa l'araldo Idèo,
      e raccolti ritrova a parlamentoi bellicosi Achei davanti all'alta
      agamennònia poppa. Appresentossitosto il canoro banditore, e disse:
      Atridi e duci achei, mi diè comandoPriamo e di Troia gli ottimati insieme
      di sporvi, se vi fia grato l'udirla,
      di Paride, cagion di questa guerra,
      una proferta. Le ricchezze tuttech'ei d'Argo addusse (oh pria perito ei fosse!)
      ei tutte le vi rende, ed altre ancoradi sua ragion n'aggiungerà. Ma quanto
      alla gentil tua donna, o Menelao,
      di questa ei niega il rendimento, e indarnol'esortano i Troiani. E un'altra io reco
      di lor proposta: Se quetar vi piacciadella guerra il furor, finché de' morti
      le care spoglie il foco abbia combuste,
      per indi razzuffarci infin che pienatra noi decida la vittoria il fato.
      Disse, e tutti ammutîr. Sciolse il Tidìde
      alfin la voce; e, Niun di Pari, ei grida,
      l'offerta accetti, né la stessa purerapita donna. Ai Dardani sovrasta,
      un fanciullo il vedrìa, l'esizio estremo.
      Plausero tutti al suo parlar gli Achivi
      con alte grida, e n'ammiraro il senno.
      Indi vòlto all'araldo il grande Atride:
      Idèo, diss'egli, per te stesso udistidegli Achei la risposta, e in un la mia.
      Quanto agli estinti, di buon grado assentoche siano incesi; ché non dêssi avaro


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Iliade
di Homerus (Omero)
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