di salda imposta, e di gran varco al volode' bellicosi cocchi: indi lunghesso
l'esterno muro una profonda e vastafossa scavâr di pali irta e gremita.
Degli Achei la stupenda opra tal era.
La contemplâr maravigliando i numiseduti intorno al Dio de' tuoni, e irato
sě prese a dir l'Enosigčo Nettunno:
Giove padre, chi fia piů tra' mortali,
che gl'Immortali in avvenir consulti,
e n'implori il favor? Vedi tu qualee quanto muro gli orgogliosi Achei
innanti alle lor navi abbian costruttoe circondato d'un'immensa fossa
senza offerir solenni ostie agli Dei?
Di cotant'opra andrŕ certo la famaovunque giunge la divina luce,
e il grido morirŕ delle sacratemura che al re Laomedonte un tempo
intorno ad Ilďone Apollo ed ioedificammo con assai fatica.
Che dicesti? sdegnoso gli risposel'adunator de' numbi: altro qualunque
Iddio di forza a te minor potrebbedi questo paventar. Ma del possente
Enosigčo la gloria al par dell'almoraggio del sole splenderŕ per tutto.
Or ben: sě tosto che gli Achei farannoveleggiando ritorno al patrio lido,
e tu quel muro abbatti e tutto quantosprofondalo nel mare, e d'alta arena
coprilo sě che ogni orma ne svanisca.
In questo favellar l'astro s'estinsedel giorno, e l'opra degli Achei fu piena.
Della sera allestite indi le menseper le tende, cibâr le opime carni
di scannati giovenchi, e ristorârsidel vino che recato avean di Lenno
molti navigli; e li spediva Eunčo
d'Issipile figliuolo e di Giasone.
Mille sestieri in amichevol donoEunčo ne manda ad ambedue gli Atridi;
compra il resto l'armata, altri con bronzo,
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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