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      che da diverse regïon raccolti,
      né figli avendo né consorte al fianco,
      lasciano ai Teucri delle guardie il peso.
      Ma dormon essi co' Troian confusi
      (ripiglia Ulisse), o segregati? Parla,
      ch'io vo' saperlo. - E a lui d'Eumede il figlio:
      Ciò pure ti sporrò schietto e sincero.
      Quei della Caria, ed i Peonii arcieri,
      i Lelegi, i Caucóni ed i Pelasghi
      tutto il piano occupâr che al mare inchina;
      ma il pian di Timbra i Licii e i Misii alterie i frigii cavalieri, e con gli equestri
      lor drappelli i Meonii. Ma dimandetante perché? Se penetrar vi giova
      nel nostro campo, ecco il quartier de' Traci
      alleati novelli, che divisistansi ed estremi. Han duce Reso, il figlio
      d'Eïonèo, e a lui vid'io destrieridi gran corpo ammirandi e di bellezza,
      una neve in candor, nel corso un vento.
      Monta un cocchio costui tutto commessod'oro e d'argento, e smisurata e d'oro
      (maraviglia a vedersi!) è l'armatura,
      di mortale non già ma di celestepetto sol degna. Che più dir? Traetemi
      prigioniero alle navi, o in saldi nodiqui lasciatemi avvinto infin che pure
      vi ritorniate, e siavi chiaro a provase fu verace il labbro o menzognero.
      Lo guatò bieco Dïomede, e disse:
      Da che ti spinse in poter nostro il fato,
      Dolon, di scampo non aver lusinga,
      benché tu n'abbia rivelato il vero.
      Se per riscatto o per pietà discioltoti mandiam, tu per certo ancor di nuovo
      alle navi verresti esploratore,
      o inimico palese in campo aperto.
      Ma se qui perdi per mia man la vita,
      più d'Argo ai figli non sarai nocente.
      Disse; e il meschino già la man stendeasupplice al mento; ma calò di forza


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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





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