e nudi il petto li lasciò supini.
Andò poscia diretto ad assaliredue di Priamo figliuoli, Iso ed Antifo,
l'un frutto d'Imeneo, l'altro d'Amore.
Venìano entrambi sul medesmo cocchioi fratelli: reggeva Iso i destrieri,
Antifo combattea. Sul balzo d'Ida
aveali un giorno sopraggiunti Achille,
mentre pascean le gregge, e di pieghevolivermene avvinti, e poi disciolti a prezzo.
Ed or l'Atride Agamennón coll'astaspalanca ad Iso tra le mamme il petto,
fiede di brando Antifo nella tempia,
e lo spiomba dal cocchio. Immantinentedelle bell'armi li dispoglia entrambi,
che ben li conoscea dal dì che Achille
dai boschi d'Ida prigionier li trasseseco alle navi, ed ei notonne i volti.
Come quando un lïon nel covo entratod'agil cerva, ne sbrana agevolmente
i pargoli portati, e li maciullaco' forti denti mormorando e sperde
l'anime tenerelle; la vicinamisera madre, non che dar soccorso,
compresa di terror fugge veloceper le dense boscaglie, e trafelando
suda al pensier della possente belva:
così nullo de' Troi poteo da mortesalvar que' due: ma tutti anzi le spalle
conversero agli Achivi. Assalse ei dopoIppòloco e Pisandro, ambo figliuoli
del bellicoso Antìmaco, di quelloche da Paride compro per molt'oro
e ricchi doni, d'Elena impedìail rimando al marito. I figli adunque
di costui colse al varco Agamennóne
sovra un medesmo carro ambo volanti,
e turbati e smarriti; ché pel camposfrenaronsi i destrieri, e dalla mano
le scorrevoli briglie eran cadute.
Come lïon fu loro addosso, e quellis'inginocchiâr, dal carro supplicando:
Lasciane vivi, Atride, e di riscatto
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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Priamo Iso Antifo Imeneo Amore Iso Ida Achille Atride Agamennón Iso Antifo Achille Ida Troi Achivi Pisandro Antìmaco Paride Elena Agamennóne Atride
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