della notte succeda il sacro orrore.
Disse; e veloce la veloce Diva
dal gioco idèo discende al campo, e trovastante in piè sul suo carro il bellicoso
Prïamide: e appressata, O tu, gli disse,
che il consiglio d'un Dio porti nel core,
Ettore, le parole odi che Giove
per me ti manda. Infin che Agamennóne
vedrai tra' primi infurïar rompendode' guerrieri le file, il piè ritira
tu dal conflitto, e fa che col nemicopugni il resto de' tuoi. Ma quando ei d'asta
o di strale ferito darà voltasopra il suo cocchio, allor t'avanza. Avrai
tal da Giove un vigor ch'anco alle navila strage spingerai, finché la sacra
ombra si stenda su la morta luce.
Disse, e sparve. L'eroe balza dal cocchiorisonante nell'armi, e nella mano
palleggiando la lancia il campo scorre,
e raccende la pugna. Allor destossigrande conflitto. Rivoltaro i Teucri
agli Achivi la faccia, e di rincontrole lor falangi rinforzâr gli Achivi.
Venuti a fronte, rinnovossi il cozzo,
e primiero si mosse Agamennóne
innanzi a tutti di pugnar bramoso.
Muse dell'alto Olimpo abitatrici,
or voi ne dite chi primier si spinseo troiano guerriero od alleato
contro il supremo Atride. Ifidamante,
d'Antenore figliuolo, un giovinettod'altere forme e di gran cor, nudrito
nell'opima di greggi odrisia terra.
L'educò bambinetto in propria casadella bella Teano il genitore
Cissèo l'avo materno, e maturatidi glorïosa pubertate i giorni
sposo alla figlia il diè. Ma colta appenad'Imen la rosa, al talamo strappollo
da dodici navigli accompagnatodella venuta degli Achei la fama.
Quindi lasciate alla percopia riva
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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