tal che passarvi non potean le rotedi volubile cocchio. Ma bramosi
ardean d'entrarvi e superarlo i fanti.
Fattosi innanzi allor Polidamante
ad Ettore sģ disse: Ettore, e voiduci troiani e collegati, udite.
Stolto ardire č il cacciar dentro la fossagli animosi cavalli. E non vedete
il difficile passo e la forestad'acute travi, che circonda il muro?
Di niuna guisa ai cavalier non licecalarsi in quelle strette a far conflitto,
senza periglio di mortal ferita.
Se il Tonante in suo sdegno ha risolutadegli Achei la ruina e il nostro scampo,
ben io vorrei che questo intervenissequi tosto, e che dal caro Argo lontani
perdesser tutti coll'onor la vita.
Ma se voltano fronte, e dalle navierompendo con impeto, nel fondo
ne stringono del fosso, allor, cred'io,
niuno in Troia di noi nunzio ritornasalvo dal ferro de' conversi Achei.
Diam dunque effetto a un mio pensier. Sul fossoogni auriga rattenga i corridori,
e noi pedoni, corazzati e densitutti in punto seguiam l'orme d'Ettorre.
Non sosterranno il nostro urto gli Achivi,
se l'ora estrema del lor fato č giunta.
Disse; e ad Ettore piacque il saggio avviso.
Balzņ dunque dal carro incontanentetutto nell'armi, e balzār gli altri a gara,
visto l'esempio di quel divo. Ognunofe' precetto all'auriga di sostarsi
co' destrieri alla fossa in ordinanza;
ed essi in cinque battaglion divisiseguiro i duci. Andņ la prima squadra
con Ettore e col buon Polidamante,
ed era questa il fiore e il maggior nerbode' combattenti, desļosi tutti
di spezzar l'alto muro, e su le naviportar la pugna: terzo condottiero
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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