come colonna o pianta alto chiomatastavasi; e tale lo colpě nel petto
d'Idomenčo la lancia, e la lorica,
della persona inutile difesa,
gli traforň. Dič un rauco e sordo suonoil lacerato usbergo; strepitoso
Alcatňo cadde, e il battere del corefe' la cima tremar dell'asta infissa,
ch'ivi alfin tutta si quetň. Superbodel glorďoso colpo Idomenčo
alto sclamň: Dëěfobo, e' ti sembrache ben s'adegui con tre morti il conto
d'un solo? Inane fu il tuo vanto, o folle.
Viemmi a fronte e vedrai qual io mi vegnaqui rampollo di Giove. Ei primo ceppo
Minosse generň giusto di Creta
conservator, Minosse il generosoDeucalďone, e questi me nell'ampia
Creta di molto popolo signore;
ed ora a Troia mi portâr le navia te fatale e al padre e a tutti i Teucri.
Stette all'acre parlar fra due sospesoDëěfobo, se in cerca retroceda
d'un valoroso che l'aiuti, o s'eglisi cimenti pur solo. In tal pensiero
ir d'Anchise al figliuol gli parve il meglio,
e negli estremi lo trovň del campostante e il cor roso di perpetuo cruccio,
perché lui, che tra' prodi avea gran fama,
inonorato il re troian lasciava.
Venne a lui dunque, e cosě disse: Enea
chiaro de' Teucri capitan: se curade' congiunti ti tocca, il tuo cognato
esanime soccorri. Andiam, la mortevendichiam d'Alcatňo che un dě marito
di tua sorella t'educň bambino,
e ch'or d'Idomenčo l'asta ti spense.
Si commosse l'eroe racceso il pettodel desěo della pugna, ed alla volta
d'Idomenčo volň. Né giŕ si volsecome fanciullo in fuga il re cretese,
ma fermo stette ad aspettarlo. E qualecinghial che sente le sue forze, aspetta
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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