vi sarà questo giorno: e tu fra' mortitu medesmo cadrai, se di mia lancia
avrai l'ardire d'aspettar lo scontro.
Rotto da questa e qui disteso il tuovizzo corpaccio di sua pingue polpa
gli augei di Troia farà sazi e i cani.
Così detto, s'avanza, e con immensourlo animosi gli van dopo i Teucri.
Dall'altro lato memori gli Achivi
della virtù guerriera, e del più sceltofiore di Troia intrepidi all'assalto,
misero anch'essi un alto grido; e d'ambigli eserciti il clamor ferìa le stelle
e i raggianti di Giove almi soggiorni.
LIBRO DECIMOQUARTO
De' combattenti udì l'alto fracassoNestore in quella che una colma tazza
accostava alle labbra; e d'Esculapio
rivolto al figlio: Oh, che mai fia, diss'egli,
divino Macaon? Presso alle navidell'usato maggiori odo le grida
de' giovani guerrieri. Alla vedettavado a saperne la cagion. Tu siedi
intanto, e bevi il rubicondo vino,
mentre i caldi lavacri t'apparecchiala mia bionda Ecamède, onde del sangue,
di che vai sozzo, dilavar la gruma.
Del suo figliuol si tolse in questo direil brocchier che giacea dentro la tenda,
il fulgido brocchier di Trasimède
che il paterno portava. Indi una saldaasta d'acuta cuspide impugnata
fuor della tenda si sofferma, e vedemiserando spettacolo: cacciati
in fuga i Greci, e alle lor spalle i Teucri
inseguenti e furenti, e la muragliadegli Achei rovesciata. Come quando
il vasto mar s'imbruna, e presentendode' rauchi venti il turbine vicino,
tace l'onda atterrita, ed in nessunaparte si volve, finché d'alto scenda
la procella di Giove; in due pensieri
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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