Pagina (262/483)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      vi sarà questo giorno: e tu fra' mortitu medesmo cadrai, se di mia lancia
      avrai l'ardire d'aspettar lo scontro.
      Rotto da questa e qui disteso il tuovizzo corpaccio di sua pingue polpa
      gli augei di Troia farà sazi e i cani.
      Così detto, s'avanza, e con immensourlo animosi gli van dopo i Teucri.
      Dall'altro lato memori gli Achivi
      della virtù guerriera, e del più sceltofiore di Troia intrepidi all'assalto,
      misero anch'essi un alto grido; e d'ambigli eserciti il clamor ferìa le stelle
      e i raggianti di Giove almi soggiorni.
     
     
      LIBRO DECIMOQUARTO
     
     
      De' combattenti udì l'alto fracassoNestore in quella che una colma tazza
      accostava alle labbra; e d'Esculapio
      rivolto al figlio: Oh, che mai fia, diss'egli,
      divino Macaon? Presso alle navidell'usato maggiori odo le grida
      de' giovani guerrieri. Alla vedettavado a saperne la cagion. Tu siedi
      intanto, e bevi il rubicondo vino,
      mentre i caldi lavacri t'apparecchiala mia bionda Ecamède, onde del sangue,
      di che vai sozzo, dilavar la gruma.
      Del suo figliuol si tolse in questo direil brocchier che giacea dentro la tenda,
      il fulgido brocchier di Trasimède
      che il paterno portava. Indi una saldaasta d'acuta cuspide impugnata
      fuor della tenda si sofferma, e vedemiserando spettacolo: cacciati
      in fuga i Greci, e alle lor spalle i Teucri
      inseguenti e furenti, e la muragliadegli Achei rovesciata. Come quando
      il vasto mar s'imbruna, e presentendode' rauchi venti il turbine vicino,
      tace l'onda atterrita, ed in nessunaparte si volve, finché d'alto scenda
      la procella di Giove; in due pensieri


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





Troia Teucri Achivi Troia Giove Esculapio Macaon Ecamède Trasimède Greci Teucri Achei Giove