file di piante ombrosi, e di fecondocopioso gregge, a tutti ancor gli Argivi
ei sovrastava nel vibrar dell'asta.
Conte vi sono queste cose, io penso,
tutte vere; e sapendomi voi quindinato di sangue generoso, a vile
non terrete il mio retto e franco avviso.
Orsù, crudel necessità ne spinge.
Al campo adunque, tuttoché feriti;
e perché piaga a piaga non s'aggiunga,
fuor di tiro si resti, ma propinquisì, che possiamo gl'indolenti almeno
incitar coll'aspetto e colla voce.
Piacque il consiglio, e s'avvïâr precorsidal re supremo Agamennón. Li vide
Nettunno, e tolte di guerrier canutole sembianze, e per mano preso l'Atride,
fe' dal labbro volar queste parole:
Atride, or sì che degli Achei la stragee la fuga gioir fa la crudele
alma d'Achille, poiché tutto l'iragli tolse il senno. Oh possa egli in mal punto
perire, e d'onta ricoprirlo un Dio!
Ma tutti a te non sono irati i numi,
e de' Teucri vedrai di nuovo i duciempir di polve il piano, e dalle tende
e dalle navi alla città fuggirsi.
Disse, e corse, e gridò quanto di noveo dieci mila combattenti alzarse
potrìa, nell'atto d'azzuffarsi, il grido:
tanto fu l'urlo che dal vasto pettol'Enosigèo mandò. Risurse in seno
degli Achei la fortezza a quella voce,
e il desìo di pugnar senza riposo.
Su le vette d'Olimpo in aureo tronosedea Giuno, e di là visto il divino
suo cognato e fratel che in gran faccendaper la pugna scorrea, gioinne in core.
Sovra il giogo maggior scòrse ella posciadell'irrigua di fonti Ida seduto
l'abborrito consorte; e in suo pensierol'augusta Diva a ruminar si mise
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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