magnanimo guerrier? Fur primi Adresto,
Autònoo, Echeclo, ed Epistorre e Pèrimo
prole di Mega, e Melanippo; quindiElaso e Mulio con Pilarte; e come
stese questi al terren, gli altri non fûrolenti alla fuga. E per Patròclo allora
(ch'ei dirotto nell'ira innanzi a tuttifurïava coll'asta) avrìan di Troia
consumato gli Achei l'alto conquisto;
ma Febo Apollo lo vietò calatosu l'erta d'una torre, alto disastro
meditando al guerriero, e scampo ai Teucri.
Tre volte il cavalier dell'arduo murosu gli sproni montò; tre volte il nume
colla destra immortal lo risospinse,
forte picchiando sul lucente scudo.
Ma come più feroce al quarto assaltol'eroe spiccossi, minacciollo irato
con fiera voce il saettante iddio:
Addietro, illustre baldanzoso, addietro:
alla tua lancia non concede il fatoespugnar la città de' generosi
Teucri, né a quella pur del grande Achille
sì più forte di te. - Questo sol disse:
ed il guerriero retrocesse e l'iraschivò del nume che da lungi impiaga.
Avea frattanto su le porte Scee
de' suoi fuggenti corridori Ettorre
rattenuta la foga, e in cor dubbiavase spronarli dovesse entro la mischia
novellamente, e rinfrescar la pugnao chiamando a raccolta entro le mura
l'esercito ridurre. A lui nel mezzodi questo dubbio appresentossi Apollo,
tolte d'Asio le forme. Era d'Ettorre
zio cotest'Asio ad Ecuba germano,
e nondimeno ancor di giovinezzafresco e di forze, di Dimante figlio,
che del frigio Sangario in su le rivetenea suo seggio. La costui sembianza
presa, il nume sì disse: Ettor, perché
cessi dall'armi? È d'un tuo pari indegna
| |
Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
|
|
Adresto Echeclo Epistorre Pèrimo Mega Melanippo Mulio Pilarte Patròclo Troia Achei Febo Apollo Teucri Achille Scee Ettorre Apollo Asio Ettorre Asio Ecuba Dimante Sangario Ettor
|