Pagina (408/483)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Sorgi, disse, mio figlio; a te si spettapugnar col Xanto: non tardar, risveglia
      le tremende tue fiamme. Io di Ponente
      e di Noto a destar dalla marinavo le gravi procelle, onde l'incendio
      per lor cresciuto i corpi involva e l'armede' Troiani, e le bruci. E tu del Xanto
      lungo il margo le piante incenerisci,
      fa che avvampi egli stesso; e non lasciartiné per minacce né per dolci preghi
      svolger dall'opra, né allentar la forzas'io non ten porga con un grido il segno.
      Frena allora gl'incendii e ti ritira.
      Ciò detto appena, un vasto foco acceseVulcano, e lo scagliò. Si sparse quello
      prima pel campo, e i tanti, di che pienoil Pelìde l'avea, morti combusse.
      Si dileguâr le limpid'acque, e tuttoseccossi il pian, qual suole in un istante
      d'autunnale aquilon sciugarsi al soffiol'orto irrigato di recente, e in core
      ne gode il suo cultor. Seccato il campo,
      e combusti i cadaveri, si volsecontro il fiume la vampa. Ardean stridendo
      i salci e gli olmi e i tamarigi, ardeail loto e l'alga ed il cipero in molta
      copia cresciuti su la verde ripa.
      Dal caldo spirto di Vulcano afflitti,
      e qua e là per le belle onde dispersiguizzano i pesci. Il cupo fiume istesso
      s'infoca, e in voce dolorosa esclama:
      Vulcano, al tuo poter nullo resistede' numi: io cedo alle tue fiamme. Ah cessa
      dalla contesa: immantinente Achille
      scacci pur tutti di cittade i Teucri;
      di soccorsi e di risse a me che cale? -
      Così rïarso dalle fiamme ei parla.
      Come ferve a gran fuoco ampio lebètein cui di verro saginato il pingue
      lombo si frolla; alla sonora vampacrescon forza di sotto i crepitanti


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





Xanto Ponente Noto Troiani Xanto Pelìde Vulcano Achille Teucri