e uomini e cavalli. Indi d'opimodoppio zirbo ravvolte, in urna d'oro
le riporremo, finché vegna il giornoch'io pur di Pluto alla magion discenda.
Non vo' gli s'erga una superba tomba,
ma modesta. Potrete ampia e sublimevoi poscia alzarla, o duci achei, che vivi
dopo me rimarrete a questa riva.
Del Pelìde al comando obbedïenticon larghi sprazzi di vermiglio bacco
di tutto il rogo ei spensero alla primale vive brage, e giù cadde profonda
la cenere. Adunâr quindi piangendodel mansueto eroe le candid'ossa;
le composer nell'urna avvolte in doppioadipe, e dentro il padiglion deposte,
di sottil lino le coprîr. Ciò fatto,
disegnâr presti in tondo il monumento,
ne gittaro dintorno all'arsa pirai fondamenti, v'ammassâr di sopra
lo scavato terreno, e a fin condottala tomba, si partìan. Ma li rattenne
il Pelìde, e lì fatto in ampio agoneil popolo seder, de' ludi i premii
fe' dai legni recar; tripodi e vasie destrieri e giumenti e generosi
tauri e captive di gentil cintiglioe forbite armature. E primamente
alla corsa de' cocchi il premio pose:
una leggiadra in bei lavori espertadonzella a chi primier tocca la meta,
con un tripode a doppia ansa, e capacedi ventidue misure. Una giumenta
che al sest'anno già venne, ancor non doma,
e il sen già grave di bastarda proleal secondo. Un lebète intatto e bello
e di quattro misure al terzo auriga;
al quarto un doppio aureo talento, e al quintouna coppa dal foco ancor non tocca.
Surto in piedi allor disse: Atride, Argivi,
gioventù bellicosa, a voi dinanziecco i premii che attendono nel circo
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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Pluto Pelìde Pelìde Atride Argivi
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