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      gitta il vincastro che rotato in altovola sopra l'armento; andò di tanto
      fuor del circo il suo tiro. Applause tuttoil consesso: affollârsi i fidi amici
      del forte Polipete, e alla sua naveportâr del disco la pesante massa.
      Invitò quindi i saettieri, e in mezzodieci bipenni espose e dieci accette;
      e piantato lontano nell'arenaun albero navale, avvinse a questo
      con sottil fune al piede una colomba,
      segno alle frecce. Le bipenni prendachi l'augel coglie, e le si porti. Quello
      che il fallisca, e a toccar vada la fune,
      essendo inferïor, s'abbia l'accette.
      Ciò detto appena, presentossi il fortere Teucro, e Merïon d'Idomenèo
      prode sergente, e in un sonoro elmettoagitate le sorti, uscì primiero
      Teucro, e tosto lo stral tirò di forza.
      Ma perché non aveva votata a Febo
      di primo-nati agnelli un'ecatombe,
      sfallì l'augello (ché tal lode il Dio
      gl'invidïò); sol colse al piè la funeche legato il tenea. Tagliolla il dardo;
      libera la colomba a volo alzossiper lo cielo, e fuggì; cadde la fune,
      e di plausi sonar s'udìa l'arena.
      Ratto allora di mano a Teucro tolseMerïon l'arco, e ben presa la mira
      colla cocca sul nervo, al saettantenume promise un'ecatombe; e in alto
      adocchiata la timida colombache in vario giro s'avvolgea, la colse
      sotto l'ala. Passolla il dardo acuto,
      e ricadde, e s'infisse alto nel suolodi Merïone al piè. Ma la ferita
      colomba si posò sovra l'antenna,
      stese il collo, abbassò l'ali diffuse,
      e dal corpo volata la velocealma, dal tronco piombò. Stupefatte
      guardavano le turbe. Allor si tolsele scuri Merïon, Teucro l'accette.


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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483

   





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