buon Polite e Dëìfobo ed Agàvo,
di divina sembianza giovinetto,
ed Ippotòo. Si volge a questi novecon acerbi rabbuffi il doloroso,
e, Studiatevi, grida: a che vi state,
nequitosi infingardi? oh foste tuttispenti in vece d'Ettorre! Oh me infelice!
Re dell'eccelsa Troia io generaifortissimi figliuoli, e nullo in vita
ne rimase. Caduto è il dëiformemio Mèstore; caduto è il bellicoso
Tròilo di cocchi agitatore; ed oraEttore cadde, quell'Ettòr che un Dio
fra' mortali parea; no, d'un mortalefiglio ei non parve, ma d'un Dio. La guerra
mi tolse i buoni, e mi lasciò cotestivituperii; sì voi, prodi soltanto
alle danze, agl'inganni, alle rapine.
Su, che si tarda? Apparecchiate il carro,
ponetevi que' doni, e vi spedite,
onde senza più starmi io m'incammini.
Rispettosi al garrir del genitorecorser quelli e dier fuora incontanente
l'agile plaustro tutto nuovo e bello,
e una grand'arca vi legâr di sopra.
Indi un giogo mulin di bosso, ornatod'un umbilico con anel ben messo,
dal pïuòlo spiccâr: poscia di novecubiti tratta la giogal gombìna,
al capo accomodâr del liscio temoacconciamente il giogo, e sovrapposto
alla caviglia del timon l'anello,
con triplicato giro all'umbilicol'avvinghiâr quinci e quindi, e fatto un nodo,
della gombìna ripiegâr la puntanella parte di sotto. Ciò finito,
giù recâr dalla stanza i destinatidoni al riscatto dell'ettòrea testa,
immensi doni; e sul pulito plaustrogl'imposero, e del plaustro al giogo addussero
senza ritardo due gagliarde mule,
de' Misii illustre dono al re troiano.
Quindi allestiti presentaro al padre
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Iliade
di Homerus (Omero)
pagine 483 |
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Polite Dëìfobo Agàvo Ippotòo Studiatevi Ettorre Troia Mèstore Ettòr Dio Dio Misii
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