Il volume è consultabile presso la Biblioteca pubblica di Corfù, la Biblioteca della Anagnostiké Etairìa di Corfù, la Biblioteca Gennadios di Atene, quella Universitaria di Salonicco, presso l'Archivio Storico-Letterario di Manou Charitàkou (ELIA) di Atene e altre poche di eruditi greci (Damaskinos, Corfù; Teotochi, Corfù, Spirou Lovèrdou, Kefisià). In Italia la traduzione è consultabile presso la Biblioteca Angelica (senza note tipografiche, ma Corfù, Dalla Tipografia del Governo, 1843), presso la Biblioteca Marciana di Venezia e la Bibl. Centrale dei Frati Minori di Roma.
La copia pervenutaci alle mani e acquistata a Pisa doveva probabilmente appartenere a uno degli amici dell'Accademia pisana.
Un recente romanzo(11) presenta un Ulisse che scrive, per averla vissuta, la propria "odissea", per poi consegnarla a Demodoco, sapendo che la cambierà ("Fate sempre così, voi… Addio"). È un Ulisse diviso fra il destino che ha avuto in retaggio e la propria libertà, ma solo perché ha seguito il proprio destino, solitario nella vastità del mare, giunge a sentire il "polso", il palpito della libertà. Il suo destino è quello di andare, andare via: da dove, da chi? Non esiste risposta. Forse da se stesso, dalle "ardenti inquietudini" che lo fanno sentire fuori posto ovunque, alla ricerca continua di un altrove che non può esistere se non proviene dall'intimo. Comprende perciò che il seguire il proprio destino, vivere come giorno per giorno gli è dato, farà di lui, come di ogni altro uomo, un eroe.
| |
Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
|
|
Biblioteca Corfù Biblioteca Anagnostiké Etairìa Corfù Biblioteca Gennadios Atene Universitaria Salonicco Archivio Storico-Letterario Manou Charitàkou Atene Damaskinos Corfù Teotochi Corfù Spirou Lovèrdou Kefisià Italia Biblioteca Angelica Corfù Dalla Tipografia Governo Biblioteca Marciana Venezia Bibl Frati Minori Roma Pisa Accademia Ulisse Demodoco Ulisse
|