Originar da noi tutte sventureDice, mentr'egli del destino in onta,
Colpa di sue follie, soffre aspre doglie. 45
Or, Egisto così del grande Atride,
Malgrado al fato, disposò la donnaEd uccise l'eroe reverso d'Ìlio,
Benché conscio di sua terribil mortePredéttagli da noi che gl'inviammo 50
L'Argicìda Mercurio ad assennarlo:
Non immolar l'Atride e non ambireDi sua sposa la man, ché a vendicarlo
Oreste surgerà nell'età prima,
Come il punga desìo del suo retaggio." 55
Tal Mercurio gli aperse ottimo avviso,
Né 'l cor gli persuase. Or, di sue colpeAccumulate e' pagò un tratto il fio."
a 44 E Minerva: "O Satùrnio, o padre mio,
Re supremo dei Re, meritamente 60
Giacque colui trafitto; e così vadaQual osa di sì atroci atti bruttarsi.
Ma di cordoglio pel valente Ulisse
Il core mi si strugge. Ahi! lasso, ei lungeDa' suoi, gran tempo, in isola remota 65
Che siede in mezzo al mar, pate aspre doglie;
Selvosa isola ov'abita una Diva
Figlia d'Atlante, cui sta a cuore il Tutto,
Cui son noti del pelago gli abissiE che regge le altissime colonne, 70
Su cui la Terra e 'l Ciel vasto si folce.
La costui figlia misero e gementeIl si rattiene, e con sorrise e dolci
Parolette ingannevoli s'adopraMòlcerlo, acciò ponga Ìtaca in obblìo. 75
Ma Ulisse brama pur scorgere il fumoSbalzar dalla natìa terra e morire.
Né 'l cuor, Olìmpio re, ti si commuove?
Presso l'Achèo navil, ne' campi d'Ìlio,
Grate d'Ulisse non ti riuscîro 80
L'ostie votive? Ah! contra eroe sì pio,
Perché sei tanto corrucciato, o Giove?"
a 63 "Qual detto ti sfuggì, figlia, dal labbro?
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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