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Andò a chiedergli ei là velen mortalePer imbever le frecce, e non l'ottenne 320
D'Ilo, ché tema degli Eterni il prese;
Ben lo gli diede il padre mio: cotantoDismisurato affetto gli portava!
Oh! se tal qui irrompesse! Avrìan costoroRatto la morte e 'l maritaggio amaro. 325
Ma se venir de' Proci a vendicarsiDebba in sua reggia o no, sulle ginocchia
Sta degli Eterni. Ad avvertir t'assenno,
Come tu quinci discacciar li possa.
Orsù, al mio dir porgi l'orecchio ed opra: 330
Convoca i prodi Achivi a parlamentoDimani, e 'l tuo sermon converso a tutti,
Chiama gli Eterni in testimoni, e a' Proci
Spèrgersi ed ir a' tetti loro ingiungi.
Se di nozze il desìo punge la madre, 335
Ritorni a' tetti del possente Icàrio;
Quivi i parenti fermeran le nozzeCon ricchi doni, quanti mai s'addice
Ch'abbiano a seguitar figlia sì cara.
Piàcemi un saggio ancor pòrgerti avviso, 340
E tu 'l ricetta in cor. La miglior naveDi vénti eletti remator guernita,
Del padre va', da sì lunghi anni assente,
Novelle a procacciar; sia che un mortaleLe ti narri, sia che la voce ascolti 345
Dall'Olìmpio inviata, arcana voceChe tutti ascosi eventi apre e disvela.
Va' prima a interrogar Nèstore a Pilo.
Indi appo il biondo Menelao in Isparta,
Che di tutti gli Achivi ultimo giunse. 350
Se udrai che vive e che ritorna Ulisse,
Sostien, benché dolente, un anno intero.
Ma s'odi ch'ei perì, ritorna e gli ergiUn sepolcro e magnifici i funèbri
Onor per Te, come è ben degno, ei s'abbia. 355
Indi eleggi alla madre un altro sposo.
Adempiuti che avrai cotesti uffici,
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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