A riva rilegâro il pin veloceE gittârsi nel lido. Preceduto
Da Palla, ei pur Telèmaco discese,
A cui la Diva dallo sguardo azzurroPrimiera dirizzò queste parole. 20
? 14 "Ned ombra pur di giovenil vergogna,
Telèmaco, or t'annoi; già 'l mar solcastiPer udir qual contrada il padre asconda,
O 'l fato a cui soggiacque. Or su, dirittoAl bellicoso Nèstore t'avvia; 25
Sì vedrem qual consiglio in sen rattenga.
Prègal del vér, né mentirà; ché sommaPrudenza quell'egregio animo annida."
? 21 "O Mèntore - soggiunse il giovin saggio -,
Come l'appresserò? Quai mover deggio 30
Salutevoli detti? Ancor non sonoDegli assennati ragionari esperto;
Né garzon verecondo agevolmenteInterroga chi a lui d'età sovrasta."
? 25 E Minerva: "Nell'anima tua stessa 35
Parte del tuo sermon tu rinverrai,
Suggeriratti il resto un qualche Iddio;
Ché non cred'io, ch'abbi il natal sortitoE rallevato sìe, malgrado a' Numi."
? 29 Detto, veloce il piè Pàllade move 40
Ed il nobil garzon l'orma le preme.
Quand'ecco fûr nell'assemblea, 've assisiStavano i Pili, Trovâr là il Nelide
Co' figli suoi; mentre i compagni intornoApprestavan la mensa, altri le carni 45
Infiggea negli spiedi ed altri al fuocoLe maturava. Tosto che adocchiati
Ebbero i forestieri, accorser tutti,
Strinser loro la destra e gl'invitâroAd assìdersi. Primo a lor traea 50
Del re Nelide un figlio, Pisistràto;
Ambi per man li prende, appo la mensaIn molli a si adagiar velli gl'invita,
Di che il lito arenoso era coverto,
Tra il german Trasimède e 'l padre suo. 55
De' precordi fumanti a lor fe' parte;
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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