Di due talenti d'oro il guiderdone.
Stava lì un anno a guarda; non l'Atride
Giunto celatamente ridestasse 680
L'indomita sua possa. Accorse rattoAd annunziar l'evento al Re, che un'empia
Sùbita frode ordì. Vénti n'elesseDe' più valenti, mìseli in agguato
E in disparte ordinò che s'imbandisca 685
Il convito. Di cocchi e di cavalliAndò con pompa ad incontrar l'Atride;
Pur meditando orribili delitti.
L'eroe condusse, del suo fato ignaro,
Ed accolto al convito, ivi l'uccise, 690
Come s'immola nel presepe un bue.
Di tutti i prodi che seguîr l'Atride,
Nullo scampò; nullo di que' di Egisto:
De' traditori corse e de' traditiCommisto il sangue e dilagò la reggia." 695
d 537 Udite queste voci, il cuor nel pettoMi si schiantò. Prosteso in sulla sabbia
Piangea, né 'l viver più, né più del Sole
Patìa la luce. Come alfin del pianto,
Sul terren voltolàndomi, fui sazio, 700
Il marin veglio veritier soggiunse:
d 543 "Cessa da sì gran pianto e sì ostinato,
Atride, omai, perocché alcun confortoNon rinverremo noi; ma fa' ogni prova
Di redir presto alla natìa contrada. 705
Vivo Egisto potrai côrre, se Oreste,
Ti antivenendo, non l'uccise; certoAl convito funèbre assisterai."
d 548 Benché dolente al suon di queste vociL'altero cor nel sen mi rifiorìa. 710
Èmmi di lor - soggiunsi -, il fato or chiaro;
Ma tu il terzo mi noma il qual, se vive,
Dall'alto mar immenso è circuito;
Deh! tu 'l mi di', né del mio duol t'incresca."
d 555 "Di Laerte la prole, il divo Ulisse, 715
La cui magione in Ìtaca si estolle
- Il vecchio ripigliò -, spargere il vidi
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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