Ratto al foro pervennero, seguiti 140
Da immensa moltitudine, tra cuiPer cimentarsi sursero non pochi
Poderosi garzoni. Acrončo sorse,
Nautčo, Eretmčo, Ocěalo ed Elatrčo
Non che Primnčo, Toóne, Anabesinčo; 145
Pontčo, Anchěalo levârsi ed Anfiŕlo,
Di Polinčo Tectňnide germoglio,
Sorse Prorčo ed Eurěalo, simiglianteA Marte, fiero struggitor di squadre.
Di corpo e di beltŕ primo fra tutti 150
Naubňlide apparěa, dopo l'adornoLaodamante d'alti pregi. Quivi
I tre figli del Re sorser del pari:
Laodamante ed Alio e 'l deiformeClitňneo. Tutti fęrsi innanzi, presti 155
A gareggiar del ratto pič nel corso.
Della sbarra stendéasi a lor davantiUn lungo spazio; i garzon lesti a un tratto
Avventârsi, volarono, ed un nemboDi densa polve sollevâr dal campo. 160
Clitňneo gli altri soverchiň, ché quantoAvanzano le mule i lenti buoi,
Tirando a un'ora nel maggese il solco,
Tanto precorse gli emoli l'eroeEd il popol raggiunse. Indi venuti 165
All'aspra lotta, vincitor de' fortiEurěalo fu; nel salto agile e destro
Prevalse a tutti Anfěalo; né sě lungeNiun il disco scagliň come Elatrčo;
Laodamante, il real figlio esimio, 170
Nel pugile ebbe il vanto. Allor che tuttiPreser diletto da' certami, vňlto
Laodamante a' suoi compagni disse:
? 133 "Interroghiam, su via, l'ospite, amici,
Se apprese, se egli sa qualcun de' giuochi; 175
Certo a' fianchi, alle gambe ed alle braccia,
Chi gli pon mente ed al nervoso collo,
A vil nol prenderŕ, ché vigor sommoMostra e nobil natura, ned i verdi
Anni l'abbandonâr; ma da non pochi 180
Travagli atrito č forse.
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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437 |
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Eretmčo Ocěalo Elatrčo Primnčo Toóne Anabesinčo Anchěalo Anfiŕlo Polinčo Tectňnide Prorčo Eurěalo Marte Alio Anfěalo Elatrčo
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