Pagina (142/437)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Mi superi nel corso; ché le molteOnde fecer di me crudel governo,
      E 'l cibo mi fallì, quando che il turbo 300
      La nave mi sommerse, e quindi or sentoAffaticate sciôrmisi le membra."
      ? 234 Stavan tutti in silenzio; Alcìnoo soloRispose: "O forestier, quel di che parli
      Incréscerci non può: fésti palese 305
      La destrezza e la forza che non maiSi scompagnan da Te. Giusta ira t'arse
      Contro costui che si levò nel circoAd oltraggiarti; ma nessun mortale
      Disconosce il valor che in te s'annida; 310
      Nullo che sa ridir ciò che la voceDella giustizia gli ragiona al core.
      Or pon mente e m'ascolta, acciocché quandoA desco sederai nel tuo palagio
      Con la sposa e co' figli e della nostra 315
      Virtù ti sovverrai, narri a qualcunoDe' prodi che ti accerchiano, quai fûro
      Gli studi che n'impose il Fulminante,
      Sin dalla prima origine degli avi.
      Non del cesto aspiriamo e della lotta 320
      Agli onor primi, ma veloci al corsoSiamo e nel destro navigar maestri.
      Sempre i conviti a noi cari e la cetra,
      La danza ed il mutar di vesti adorneEd i lavacri tiepidi e gli amori. 325
      Su su, Feaci, danzatori egregi,
      Movete l'agil piè, sì che a' suoi cariReduce lo stranier, narri in sue case,
      Quanto al nautico studio ed alla corsa,
      Al ballo e nella egregia arte de' carmi 330
      Tutti di lunga man gli altri avanziamo.
      Rechi al vate qualcun l'arguta cetra,
      Che in qualche parte del palagio or pende."
      ? 256 Detto, sorse l'araldo e vèr la reggiaLa soave a portar cetra avviosse. 335
      Nove allora s'alzar capi prepostiDel popol a dispor l'ordin de' giuochi.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





Stavan Alcìnoo Fulminante Feaci