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      Il vate si addurrà, duce di genti;
      Contezza e' ti darà del tuo viaggio,
      Del modo del cammin, finché tu facciaPel mar pescoso in Ìtaca ritorno."
      ? 541 Com'ella tacque, d'in sul trono d'oro 695
      Raggiò l'Aurora. Tunica e un bel mantoCirce vestìmmi, a sé ravvolse intorno
      Candida ampia sottil leggiadra veste,
      Lavorìo delle Grazie, al fianco strinseAureo cinto elegante, e sovra il capo 700
      Fece un velo ondeggiar. Ma in questo mezzoIo percorrea 'l palagio e gìa ciascuno
      Eccitando de' miei con blandi accenti:
      ? 548 "Destàtevi, sfiorar non è più tempoIl dolce sonno; pàrtasi, gli è questo 705
      L'insegnamento dell'orrevol Circe."
      ? 550 Ratto obbedîr. Pur no, né di là salviTutti i compagni ricondussi. V'ebbe
      Elpènore tra loro, un giovinetto,
      Né prode in guerra, né di mente accorto, 710
      Che là di Circe nelle sacre stanze,
      Si divise dagli altri e mi dormìaA sommo il tetto, di fresca aura vago,
      Onde temprare il fuoco di che tutteIl vin soverchio gli accendea le vene. 715
      Come il rumor, come il tumulto udìo,
      Si destò d'improvviso ed obliandoDar volta e giù per l'alta scala scendere,
      Mosse diritto e dall'eccelso tettoPrecipitò: le vertebre del collo 720
      Frànsersi e ruinò l'anima a Pluto.
      ? 561 Gli altri miei prodi sorvenuti: "ForseIr credete - lor dissi - a' tetti vostri,
      Alla terra natìa; ma Circe un altroCammin ne disegnò, che ai regni guida 725
      Dell'austera Prosèrpina e di Pluto,
      Per quivi del Teban vate Tirèsia
      Consultar l'alma." A questi detti, tantoDuol disperato il cor di tutti assalse,
      Che seggendo per terra gemebondi, 730


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Odissea
di Omero (Homerus)
pagine 437

   





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